28.11.2018

Al via il fondo Industry 4.0

Finance Community
PRESS REVIEW

Nasce Industry 4.0 Fund ed è un nuovo fondo, presentato in occasione del Convegno di Fine Anno di Itinerari Previdenziali, specializzato nell’evoluzione tecnologica delle imprese italiane, in particolare nella digital trasformation delle Pmi.

Industry 4.0 Fund ha un target di raccolta di 300 milioni di euro. Oltre la metà del raccolto proviene da enti previdenziali, fondi di fondi, banche e family office, sia italiani che esteri. Anche il management investe direttamente nel fondo, determinando così un completo allineamento tra gli interessi interni e quelli degli investitori.

A guidarlo ci sarà un team di gestione formato da Roberto Crapelli, già Presidente e Amministratore Delegato di Roland Berger Italia e con oltre 20 anni di esperienza nella consulenza strategica e più recentemente in progetti Industry 4.0 in Italia e Germania, assieme con gli ex manager di Quadrivio, Alessandro Binello, Walter Ricciotti(nella foto da sx), e Pietro Paparoni, affiancati da un team di analisti.

Il fondo punta a promuove investimenti strategici in nuovi modelli di business, perseguibili attraverso investimenti in tecnologie digitali come robot collaborativi e interconnessi, stampa 3D, internet of things, condivisione con fornitori e clienti di dati e informazioni lungo la filiera, marketing digitale e cyber security.

Le scelte strategiche verranno effettuate anche con il supporto di un Senior Advisory Board composto da Roland Berger, Fondatore di Roland Berger Strategy Consultants, Lodovico Camozzi, Presidente di Camozzi Group, Valerio De Molli, Amministratore Delegato The European House of Ambrosetti, Piero Ferrari, Vice Presidente Ferrari S.p.a. e Carlo Pelanda, Vice Presidente di Q Group.

“Il sistema italiano – commenta Roberto Crapelli – sia contraddistingue da uno “spread industriale” migliore di quello tedesco. Per mantenere e aumentare tale vantaggio competitivo, dovranno essere promossi investimenti in tecnologie Industry 4.0, così da sviluppare posizioni di vantaggio lungo tutta la catena di valore, disintermediando concorrenti, fornitori, clienti quindi adottando “nuovi mestieri” (modelli di business). L’accesso al mercato dei capitali (non solo la borsa) diventa dunque chiave, dato che le banche non possono finanziare il medio lungo termine nella misura richiesta dal sistema”.

Attualmente, spiega una nota, il team è focalizzato sull’analisi di aziende in target, realtà fra le principali nel proprio mercato di riferimento e con una forte predisposizione all’internazionalizzazione.