15.06.2021

Industry 4.0, il fondo che investe in nuove tecnologie e formazione

Corriere.it
PRESS REVIEW

Dalla realtà aumentata alle stampanti 3D. Al Made Competence Center, polo tecnico nato dalla collaborazione con il Politecnico di Milano, si trovano alcune delle più innovative tecnologie in cui Industry 4.0, fondo di Private Equity di Quadrivio Group, crede e investe a favore di pmi italiane del settore manifatturiero e dei servizi. La scarsa conoscenza di questo settore da parte delle imprese rende però necessaria una formazione specializzata sull’industria 4.0.

Ed ecco che nasce il progetto Awareness, ciclo di incontri dove protagoniste sono le aziende partecipate da Industry 4.0 Fund, per raccontare la loro esperienza con le tecnologie digitali, dalla sperimentazione all’adozione nel proprio sistema di business.

Rototech: market leader per i serbatoi a basso impatto ambientale

Rototech, il gruppo italiano che progetta e produce componentistica in plastica attraverso la tecnica del rotostampaggio per il settore industriale, agricolo e construction. «L’azienda è diventata totalmente Esg (environment, social e governance) – spiega Roberto Crapelli, managing partner di Industry 4.0 Fund -. È market leader nella produzione di serbatoi in grado di ridurre il grave danno ambientale dei motori diesel». Grazie all’implementazione di tecnologie innovative il tempo di sviluppo di nuovi prodotti fabbricati dall’azienda si è ridotto da cinque mesi a tre settimane, «diventando più competitivi sul mercato – continua Crapelli -. Con l’industria 4.0 Rototech ha valorizzato due caratteristiche tipiche italiane: la flessibilità e la capacità, quasi artigianale, di produrre serbatoi di ogni conformazione». Un esempio è quello a forma di scaletta per le macchine movimento terra in campo agricolo: permette di guadagnare spazio fisico all’interno dell’attrezzo, permettere un maggiore piegamento e di conseguenza una maggiore produttività.

Epi: valorizzare l’esperienza di acquisto con la digitalizzazione

Epi, società «click and brick» che gestisce i negozi fisici e online ufficiali dei migliori club calcistici italiani e di altri importanti marchi internazionali. «Abbiamo industrializzato tutto il processo che valorizza il tifoso – afferma Crapelli -. L’acquisto della maglietta della squadra del cuore è emotivamente collegato alla partita, quindi diventa oggetto caro. Con la digitalizzazione il compratore può seguire tutta la fase di produzione, vedendo in quale stadio si trova. L’esperienza di acquisto diventa così più sofisticata, valorizzando l’emotività dell’acquirente».

Fedegroup: made in Italy e gusto in ogni ristorante

Infine, Fedegroup, leader nei servizi della ristorazione alberghiera. La società ha sfruttato a proprio vantaggio la chiusura forzata dei punti ristoro durante la pandemia per accelerare la messa a punto dei progetti per valorizzare non solo il prodotto, ma anche il processo di acquisto legato al gusto del cliente e le caratteristiche territoriali del made in Italy. «Stiamo ideando una sola centrale di acquisto digitalizzata – spiega ancora Crapelli – in grado di tracciare gli acquisti di ogni singolo cliente, in modo da disporre di un formidabile database, che garantisce la totale sicurezza e privacy. Da questo si potrà attingere per creare per ogni cliente un’esperienza del gusto al 100% personale tenendo conto sia delle sue preferenze che dei prodotti tipici del territorio in cui si trova il ristorante. Il menù potrà poi variare in base alle stagioni e al cambiamento delle tendenze».

Il modello di Made Competence Center

La mission di Industry 4.0 Fund si sposa alla perfezione con quella del Made Competence Center (MCC) di Milano, ovvero aiutare le imprese a migliorare l’efficienza del propri processi grazie all’introduzione di tecnologie 4.0. Il complesso nasce a dicembre 2020 e da allora sono oltre 200 le imprese coinvolte. «La struttura rappresenta un modello riuscito di collaborazione tra pubblico e privato – racconta Davide Polotto, responsabile per la relazione con le imprese per MCC -. Per ogni euro che il ministero per lo Sviluppo economico ha messo come finanziamento, i privati hanno contribuito con il doppio. Si tratta di un grande consorzio creato dal Politecnico di Milano ma che vede la partecipazione di altri poli universitari, come Bergamo, Brescia e Pavia». Sono attivi servizi di orientamento, formazione e sviluppo di innovazione da parte dei docenti che mettono a disposizione le loro competenze per l’erogazione di questi servizi e la realizzazione di progetti volti a diffondere la tematica dell’industria 4.0 nelle pmi italiane.

I vantaggi dell’industria 4.0

Progettazione virtuale, logistica digitale, big data, tracciamento del comportamento dei clienti. Sono alcune delle forme di innovazione che, una volta impiegate, non solo permettono di ottimizzare i processi produttivi ma possono essere una grande opportunità di crescita del business sia in termini di aumento dei ricavi sia di sviluppo per diventare sempre più competitivi nel mercato odierno. L’obiettivo di Industry 4.0 è dimostrarlo. «La nostra formula vincente è 629 — spiega Roberto Crapelli, managing partner del fondo —. Sei sono i nostri investimenti, tre dei quali sono qua come testimonianza. Il doppio è ciò che ci aspettiamo di ottenere rispetto agli approcci tradizionali. Nove invece sono le tecnologie utilizzate dalle nostre aziende».

News sourceCorriere.it