10.04.2024

Le Pmi possono superare limiti strutturali investendo nel digitale

Il Sole 24 Ore
PRESS REVIEW

È disponibile sul mercato una nuova tecnologia a basso assorbimento di capitale, appunto l'intelligenza artificiale (IA) generativa, che potrebbe consentire alle Pmi italiane, già votate all'export e all'internazionalizzazione, di cogliere rapidamente le opportunità derivanti dalla deglobalizzazione valorizzando la già forte tradizione industriale la ben nota capacità di innovazione di prodotto e di servizio.

Non solo, un utilizzo intensivo di soluzioni di lA nel nostro Paese potrebbe generare fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, pari al 18% del Pil italiano. E attraverso l'uso di strumenti di lA generativa sarà possibile liberare un totale di 5,4 miliardi di ore facendo fronte al calo della produttività legato alla curva demografica italiana. Abbiamo raccolto esperienze di prima mano grazie alla nostra posizione di investitori in Pmi e di sviluppatori di applicazioni di lA, individuando quali possano essere le principali aree di utilizzo di questa tecnologia che sta velocemente prendendo piede a livello globale.

Anzitutto, si è osservato che l'adozione dell'IA è facilitata per le imprese che già hanno realizzato investimenti in Industry 4.0 o che hanno già adottato infrastrutture di gestione dati e cloud, prerequisiti di un sistema informativo aziendale digitale.

L'IA generativa consente alle organizzazioni di poter dialogare e interrogare i propri dati su tutte le attività per ricevere risposte e piani in grado di ottimizzare le attività con incrementi di efficienza, innovare prodotti servizi e migliorare le relazioni con un proprio network sia che si tratti di clienti che di fornitori, con uno sguardo attento ai temi di sostenibilità. I progressi dell'IA nella versione generativa sono inoltre molteplici in termini di semplicità di utilizzo e di veloce ritorno sugli investimenti, da quanto stiamo osservando dalle prime sperimentazioni e adozioni.

Un'area chiave di applicazione della lA è quella del marketing e delle vendite. L'IA infatti consente di analizzare grandi quantità di dati provenienti dai contact center dell'azienda, dai social media, dalle piattaforme di e-commerce e dalle interazioni con i clienti, identificando pattern e tendenze al fine di personalizzare le strategie di marketing, generando contenuti e proposte in base ai target.

Ciò consente alle Pmi di raggiungere i propri clienti B2C e B2B in modo più efficace, migliorando la customer experience dei clienti finali o dei responsabili acquisti.

Una seconda area è quella della ricerca e sviluppo, per definire quali nuovi prodotti e servizi sviluppare e su quali le tecnologie emergenti su cui puntare.

Le Pmi italiane all'avanguardia stanno anche sfruttando l'IA per la formazione e ricerca di personale in grado di interagire con le nuove soluzioni di interfaccia uomo-macchina. Anche la gestione della supply chain è oggetto di utilizzo della IA. È infatti possibile interrogare le informazioni relative agli approvvigionamenti, agli stock e alle consegne per ottimizzare i processi, ridurre costi e tempi della logistica e minimizzare gli sprechi. Ciò consente alle Pmi di assicurare tempi di consegna più rapidi e una maggiore affidabilità nei confronti dei clienti.

Un'altra applicazione promettente è quella della manutenzione predittiva. Utilizzando sensori loT e algoritmi di machine learning, le Pmi possono ottenere informazioni in tempo reale sullo stato degli impianti e delle macchine in tempo reale, prevedendo guasti e pianificando interventi di manutenzione preventiva.

Infine, l'IA sta ridefinendo anche il settore dell'assistenza clienti per offrire supporto automatico ai clienti, rispondendo alle loro domande in modo rapido ed efficace, 24 ore su 24, attraverso chatbot multilingua.

L'adozione dell’IA non consiste semplicemente nell'acquisto di un'app, di un software, è una decisione strategica che implica il pieno coinvolgimento dei vertici aziendali, per un cambio graduale del modello di business dell'impresa e di mentalità del management. Un aspetto che stiamo già osservando nelle medie e grandi imprese e in tante realtà internazionali. Una Pmi a trazione lA è più attraente per il mercato dei capitali privato, come i fondi di private equity, proprio perché la creazione di valore industriale è assicurata da innovazione di prodotto/servizio e da azione commerciale indirizzati da una potente elaborazione di dati e informazioni. In base all'Al Index Report dell'Università di Stanford, gli investimenti nelle intelligenze artificiali sono cresciuti di trenta volte in meno di dieci anni con un tasso che non accenna a fermarsi.

Parafrasando un imprenditore giovane e di successo, oggi si tratta di fare industria investendo in dati e competenze digitali e non solo in capannoni e macchinari. Non solo come imprenditori, ma anche come Paese.

News sourceIl Sole 24 Ore